DECRETO SICUREZZA BIS - AUDIZIONE DI FEDERALBERGHI

Federalberghi, nel confermare la piena e consueta disponibilità degli albergatori a collaborare con le forze dell’ordine per contribuire alla tutela della sicurezza pubblica”, ha segnalato la necessità di emendare il decreto-legge "sicurezza bis", al fine di evitare di arrecare disagi ai turisti e di non imporre alle imprese adempimenti talvolta impossibili da realizzare.




AUDIZIONE DI FEDERALBERGHI SUL DECRETO SICUREZZA BIS

“CONFERMIAMO DISPONIBILITA’ A COLLABORARE CON LE FORZE DELL’ORDINE, PER RENDERE PIU’ SICURE LE NOSTRE CITTA’”

“MA E’ NECESSARIO EMENDARE LA NORMA, PER EVITARE DI ARRECARE DISAGI AI TURISTI E PER NON IMPORRE ALLE IMPRESE ADEMPIMENTI IMPOSSIBILI DA REALIZZARE”

Le Commissioni I e II della Camera dei Deputati hanno svolto oggi l’audizione di Federalberghi sulla proposta di legge C1913, recante disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza (cosiddetto decreto-legge “sicurezza bis”).

L’audizione ha riguardato la comunicazione delle generalità delle persone alloggiate, che i titolari delle strutture ricettive devono trasmettere alle Questure entro le ventiquattr'ore successive all'arrivo dei clienti, ai sensi dell’articolo 109 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

In particolare, l’attenzione si è concentrata sull’articolo 5 del decreto-legge, che riduce sensibilmente i termini per tale comunicazione, stabilendo che - nei casi in cui il soggiorno ha una durata inferiore alle ventiquattro ore - essa debba avvenire “con immediatezza”.

Il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, “nel confermare la piena e consueta disponibilità degli albergatori a collaborare con le forze dell’ordine per contribuire alla tutela della sicurezza pubblica”, ha segnalato “la necessità di emendare il decreto-legge, al fine di evitare di arrecare disagi ai turisti e di non imporre alle imprese adempimenti talvolta impossibili da realizzare”.

“Sino ad oggi gli alberghi hanno consegnato la chiave della camera agli ospiti subito dopo aver richiesto il documento di identità. La registrazione dei dati e la trasmissione dei dati alla Questura avvenivano in un momento successivo. Con il passaggio alla comunicazione immediata, i clienti dovranno invece attendere che si concluda la procedura. Nelle ore di punta, si potrebbero creare lunghe code. E l’albergatore si troverà combattuto tra il desiderio di risparmiare l’attesa al cliente che arriva in albergo, magari dopo un lungo viaggio, e il rischio di incorrere in una sanzione penale, che può comportare sino a tre mesi di arresto”.

Federalberghi quindi propone di emendare l’articolo 5 del decreto-legge “definendo un termine congruo e ragionevole, chiaro ed univoco, entro il quale effettuare la comunicazione e consentendo che tale comunicazione venga effettuata mediante collegamento diretto tra i sistemi gestionali aziendali e il portale del Ministero dell’Interno”.

Nucara ha concluso il proprio intervento chiedendo “di differire di qualche mese l’entrata in vigore della normativa, per dare al Ministero dell’Interno il tempo necessario per aggiornare le procedure di acquisizione telematica dei dati e consentire il collegamento diretto ed automatico tra il cervellone del Viminale e gli alberghi”.

Quante comunicazioni vengono effettuate ogni anno?

Non sono disponibili informazioni ufficiali sul numero di soggetti che trasmettono alle Questure i dati sui clienti alloggiati e sul numero di comunicazioni che il Ministero dell’Interno riceve ogni anno riceve.

Per la parte che riguarda le strutture regolarmente autorizzate, il dato può essere desunto dalle statistiche ISTAT:

nel 2018, i 205mila esercizi ricettivi italiani hanno ospitato circa 128 milioni di turisti, per complessivi 429 milioni di pernottamenti;

la quota maggioritaria si è diretta verso i 33mila alberghi, con 97 milioni di arrivi (76% del totale) e 279 milioni di pernottamenti (65%).

L’obbligo di comunicazione alle Questure riguarda anche gli alloggi non convenzionali, inclusi quelli destinati alle cosiddette locazioni brevi. In mancanza di altre fonti, il numero di tali alloggi e il numero di persone che vi soggiornano, può essere stimato ricorrendo a fonti empiriche:

nel mese di aprile 2019, sul principale portale erano presenti circa 420mila annunci relativi ad alloggi ubicati in Italia;

osservatori autorevoli ritengono che il movimento turistico complessivo che gravita sull’Italia possa essere stimato applicando alle statistiche ufficiali un moltiplicatore di 2,77, per un totale di quasi un miliardo e duecento milioni di presenze, di cui circa 760 milioni concernenti i pernottamenti non rilevati e/o sommersi e quindi, anche ipotizzando una permanenza media molto alta (ad esempio, 6 giorni), più di 125 milioni di arrivi.

Considerato che il nuovo sistema prevede che venga effettuata una comunicazione per ogni arrivo, è atteso un totale di oltre 250 milioni di comunicazioni ogni anno.

Per approfondire

Sul sito internet www.federalberghi.it sono disponibili:

la memoria che Federalberghi ha depositato in Parlamento al termine dell’audizione;

una docufiction che illustra i disagi che la nuova normativa, in mancanza di correttivi, arrecherà a turisti ed albergatori;

un manuale operativo che illustra i contenuti della normativa e fornisce indicazioni per il corretto adempimento.



 comunicato stampa - audizione di Federalberghi sul decreto legge sicurezza bis.docx

Pubblicato il 04/07/2019






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